Caratteristiche della pseudoscienza

Una pseudoscienza può essere caratterizzata da alcuni dei seguenti aspetti:
  • affermazioni vaghe, imprecise prive di specifiche misurazioni[3] o per le quali si sostiene che non siano misurabili[15];
  • affermazioni prive di verifica sperimentale oppure in contraddizione con altri risultati sperimentali;
  • affermazioni impossibili da verificare o da confutare[16];
  • tendenza a modificare abitualmente la natura delle proprie asserzioni per sfuggire alle critiche;
  • presentazione di risultati sperimentali privi di qualsiasi forma di peer review (la cosiddetta "scienza delle conferenze stampa");
  • violazione del rasoio di Occam, ovvero il principio secondo il quale per spiegare un dato fenomeno si debba preferire, tra le teorie possibili, quella con meno assunzioni possibili[17];
  • denuncia di un presunto ostracismo della "scienza ufficiale", dovuto a chiusura mentale e interessi economici[18];
  • mancanza di effettivo controllo sui risultati come l'utilizzo del doppio cieco nella sperimentazione;
  • asserzioni che si afferma non siano state dimostrate come false e che quindi devono essere vere (o viceversa). È il cosiddetto caso dell'argumentum ad ignorantiam[19]
  • asserzioni eccessivamente legate a prove testimoniali o esperienze personali. Tali prove possono essere utili per contestualizzare la scoperta ma non devono essere usate per il test di verifica d'ipotesi[20].
Dipinto di Alexander Beydeman nel quale gli omeopati osservano le brutalità della medicina del XIX secolo
  • asserzioni che presentano dati che sembrano comprovare il risultato ma che non tengono conto di altri dati che confliggono con esso[21]. Questo è un esempio di effetto di selezione ovvero una distorsione della prova o dei dati che ha origine nel modo in cui i dati sono raccolti.
  • richiamare l'olismo come opposto al riduzionismo; coloro che propongono teorie pseudoscientifiche, in particolar modo nel campo della medicina alternativa spesso ricorrono al "mantra dell'olismo" per spiegare i risultati negativi[22];
  • mancanza di evoluzione e progressi nel proprio campo[23]. Terence Hines ha, ad esempio, rilevato che l'astrologia non è pressoché mutata negli ultimi duemila anni.[24]. Di contro la conoscenza che la scienza produce è attendibile ma non infallibile e, di conseguenza, essa può essere mutevole nel tempo. Analogo discorso può essere fatto per l'omeopatia i cui principi fondanti sono praticamente immutati dalla fine del Settecento[8];
  • incapacità di autocorreggersi. Nelle ricerche scientifiche si commettono errori che tendono a essere eliminati nel tempo[25], al contrario, le pseudoscienze sono accusate di rimanere inalterate nel tempo a dispetto delle contraddizioni intrinseche;
  • Argumentum ad populum (principio di maggioranza): ad esempio, nella medicina alternativa, il soggetto fa leva su un ragionamento: se migliaia di persone vi ricorrono, qualche cosa di vero deve pur esserci[8][15];
  • principio d'autorità: nella pseudoscienza si riscontra la tendenza a fare accettare, senza possibilità di critica, il pensiero di una data persona (l'autorità) sulla base del fatto che questa deve essere considerata superiore[26].